Poco più di un fatto personale
Ogni adolescenza coincide con la guerra. Tre allegri ragazzi morti, Ogni adolescenza (2001)
24 gennaio 2004, Somma Lombardo. Una giovane coppia cerca di sbarazzarsi dell’auto di una ragazza barbaramente uccisa. Fanno parte delle cosiddette “Bestie di Satana”, una setta colpevole di tre omicidi e un’induzione al suicidio.
Marco Di Stefano, all’epoca allievo alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, qualche mese dopo apre il giornale e trova la foto del gruppo a tutta pagina. Marco Di Stefano sono io, e in quella foto, scattata a fine anni 90 davanti al mercato comunale della Fiera di Sinigaglia, a Milano, io riconosco la metà delle facce. È l’Estate del 2004. E di colpo mi sento adulto.
E’ da quel giorno che cerco di scrivere di questa storia, per dare risposte a delle domande che mi assillano. Qual è il punto di svolta che spinge un adolescente a diventare un assassino o un artista? Che cosa mi ha salvato da una vita di violenza, rabbia, rancore? Ma soprattutto: potevo essere io?
Poco più di un fatto personale è un viaggio a ritroso nell’adolescenza. Un momento della vita molto particolare, fatto di aspettative, sogni, speranze, ma anche di rabbia, paura. A volte violenza.
Poco più di un fatto personale è uno spettacolo su quel vuoto che tutti abbiamo sentito quando avevamo 17 anni e non sapevamo chi o cosa saremmo diventati. Un vuoto che ci spaventa anche oggi che siamo genitori, perchè sappiamo che lo proveranno anche i nostri figli.
Poco più di un fatto personale è uno spettacolo sulla speranza.
Poco più di un fatto personale è uno spettacolo su di noi. Dedicato al fanciullo che eravamo e che ora è cresciuto. Ed è anche capace di prendersi in giro. Uno spettacolo che fa ridere e piangere. Perché così è la vita. Buffa e spietata come l’adolescenza.
di Chiara Boscaro e Marco Di Stefano
regia Stefano Beghi
con Marco Di Stefano, Susanna Miotto, Alice Pavan, Riccardo Trovato, Fabio Zulli
suono Antonello Ruzzini
assistente alla regia Sofia Kretschel
un progetto di Karakorum Teatro e La Confraternita del Chianti
una produzione Ass. Cult. Karakorum e Qui e Ora Residenza Teatrale
con il contributo di NEXT – laboratorio delle idee per la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo 2021/22
Dicono di noi #
Mario Bianchi, Il Teatro che verrà
Si può connettere un atroce fatto di cronaca, avvenuto tanto tempo fa, con lo sguardo su tutta una generazione e nel contempo parlare della linea, non tanto poi così netta, che corre tra il bene e il male. (…) Di Stefano ce li fa uscire dalla memoria quei fatti funesti, partendo da una foto che ritrae dei ragazzi, dei ragazzi che allora avevano la sua età.