Pentateuco
Il progetto
Il Pentateuco (in ebraico Torah) è l’insieme dei primi cinque libri della Bibbia. In esso sono gettate le basi religiose e culturali dell’occidente (e non solo). Ma il Pentateuco è anche il racconto di un popolo e del suo continuo migrare fino all’arrivo nella tanto agognata Terra Promessa. Da qui partiamo per raccontare la migrazione: il viaggio, la convivenza, i conflitti. Un ciclo di 5 monologhi a sé stanti, derivanti in modo simbolico dai libri del Pentateuco.
Ognuno legato al tema principale della migrazione, ma affrontandone diversi aspetti o fatti storici per noi fondamentali:
– La differenza linguistica (GENESI)
– L’esodo degli italiani dall’Istria (ESODO)
– La disciplina come modello di vita (LEVITICO)
– La clandestinità (NUMERI)
– La legge nella società occidentale (DEUTERONOMIO)
Ma noi ci occupiamo di teatro, non di sociologia. Raccontiamo storie, diamo voce a personaggi. Personaggi che nel mondo di oggi vivono una piccola o grande storia di viaggio. E il fascino del viaggio sta nel suo nascondere sempre un pericolo.
Un progetto per cercare di comprendere meglio un mondo in continuo cambiamento e per ricordarci che in fondo siamo tutti un po’ stranieri. Proprio per questo abbiamo ideato e prodotto i diversi monologhi all’estero collaborando con altre realtà europee, stringendo rapporti e relazioni proprio come stranieri che si confrontano con culture altre.
GENESI pentateuco#1
di Chiara Boscaro
drammaturgia e regia di Marco Di Stefano
con Valeria Sara Costantin
ESODO pentateuco#2
di Diego Runco, Chiara Boscaro, Marco Di Stefano
con Diego Runco
drammaturgia di Chiara Boscaro
regia di Marco Di Stefano
assistente alla regia Cristina Campochiaro
LEVITICO pentateuco#3
di Chiara Boscaro, Marco Di Stefano, Marco Pezza
regia di Marco Di Stefano drammaturgia di Chiara Boscaro
con Marco Pezza
NUMERI pentateuco#4
di Chiara Boscaro e Marco Di Stefano
regia di Marco Di Stefano
drammaturgia di Chiara Boscaro
con Giulia Versari
DEUTERONOMIO pentateuco#5
testo e regia di Marco Di Stefano
drammaturgia di Chiara Boscaro
canzoni e musiche originali di Giovanni Gioia
assistente alla regia Cristina Campochiaro
Dicono di noi #
GENESI pentateuco#1
Vincenzo Sardellil paneacquaculture.net
Poetica e sbarazzina, la drammaturgia di Chiara Boscaro usa l’Esperanto come codice comunicativo da acquisire. Trovata originale e paradossale. Originale perché ricorda l’utopia pacifista di una lingua per tutti, senza prevaricazioni né nazionalismi. Paradossale perché qui l’Esperanto è discrimine per accedere al nuovo mondo, anziché elemento inclusivo. Misurata e intelligente, la regia di Marco Di Stefano si vale di un gesso, un muro- lavagna, un microfono-megafono, luci come strumenti narrativi.
ESODO pentateuco#2
Kim Cuculic, Novi List
Oltre a muoversi con maestria tra differenti lingue e passare con facilità da un personaggio all’altro, Diego Runko riesce a giostrarsi con convinzione tra il tragico e il comico, offrendo al pubblico una sorta di ‘riso tra le lacrime’. Il pubblico fiumano ha riconosciuto tutto questo premiando l’interprete con un caloroso applauso.
LEVITICO pentateuco#3
Maddalena Giovannelli, Hystrio 3/2016
Il testo […] si tiene sapientemente in bilico tra giallo, fantascienza e thriller politico. Tra apparizioni di un bizzarro Dio con le sembianze di Morgan Freeman, raggelanti comunicati politici e bislacchi allenamenti di pugilato, i ritmi scorrono rapidi come in una buona serie televisiva e non mancano alleggerimenti e risate. Ma il ring su cui si combatte la partita è quello della nostra civiltà occidentale; e faremo bene – come ci ricorda la drammaturgia complessa e poco consolatoria di Levitico – a non accontentarci degli slogan pre- confezionati e delle risposte pret-à-porter che ci vengono proposte.
NUMERI pentateuco#4
Fulvio Fulvi, L’Avvenire
Giulia Versari è, sulla scena, una calabrese intensa e perfetta, essenziale nei modi, nelle espressioni e nella lingua, una Medea suadente e rabbiosa, lucida e pazza.
DEUTERONOMIO pentateuco#5
Chiara Palumbo www.artapartofculture.net
Una prova inconfutabile, se questi sono gli interpreti, che il giovane teatro italiano è più vivo che mai ed è in ottima forma.