Miserella
Teatro dell'Argine
Drammaturgia Contemporanea
Italiano/ 60 minuti
25.Novembre.2024
Carvico (BG) / Auditorium Oratorio Don Bosco
Ore: 21:00
via San Martino 55, Carvico BG
“Miserella” è il nome popolare dato nel dialetto toscano alla pianta nota come Daphne Mezereum, detta anche “fior di stecco” perché, su un gambo all’apparenza secco, morto, ospita una miriade di fiori.
Miserella è un lavoro di teatro d’attore, anzi d’attrice, sul tema del corpo che cambia, che invecchia, che decade, che si trasforma, in particolare il corpo femminile, ma non solo. Chi sono io quando nasco? E chi (cosa?) divento quando cresco, muto, mi trasformo, fino quasi a non riconoscermi nello specchio o a non riconoscermi nel mio corpo, che non obbedisce, duole, si rifiuta, fa ma poi si spezza? Ginocchia, voce, schiena, mani, occhi (e occhiaie e occhiali), capelli (tinti), ritmo del sangue, sinapsi e neuroni, sensi e sensibilità, forza vitale e decadimento.
In scena, quattro donne, quattro attrici, quattro corpi, diversi fra loro, che agiscono lo spazio e la voce alla ricerca di un nuovo patto con il proprio sé che cambia, corpo infortunato, corpo di madre, corpo di attrice, corpo di ballo, corpo sterile, voce-corpo che si astrae da sé per guardarsi dall’esterno. Nel far questo, esplorano umori, atmosfere, situazioni, casi, memorie proprie e altrui, che si susseguono e si richiamano non secondo una trama lineare, bensì abitando piani diversi che si intrecciano, mescolando ironia e inquietudine, sarcasmo e sofferenza, sopraffazione e solidarietà, depressione e gioia ritrovata, in uno spazio che potremmo definire surrealmente quotidiano, una specie di sala d’attesa (o Purgatorio? Limbo?): lo spazio della cosiddetta Mezza Età, che non è ancora Vecchiaia, che non è più Gioventù, che non si sa davvero che cosa sia, ma si sussurra che non sia niente di buono…
In Age Pride (2023), Lidia Ravera scrive che le varie età della vita sono come Paesi nei quali si arriva senza conoscerne lingua, geografia, usi e costumi. Ecco, Miserella indaga il Paese dell’Età di Mezzo, che non è Medioevo, ma solo un nuovo Mondo da conoscere e, soprattutto, da vivere. Per scoprire, infine, che «bisogna essere agili. Non giovani, agili. Bisogna imparare a muoversi a tempo, nel tempo».
conCaterina Bartoletti, Micaela Casalboni, Giulia Franzaresi, Ida Strizzi
parole di Caterina Bartoletti, Nicola Bonazzi, Micaela Casalboni, Giulia Franzaresi, Ida Strizzi
collaborazione alla regia Andrea Paolucci
regia Micaela Casalboni
scenografia Nicola Bruschi
costumi Sabrina Beretta
luci William Sheldon
cura del gesto coreografico Daniele Ninarello
assistente scenografa Carmela Delle Curti
assistente alla regia Laura Gnudi
responsabile di produzione Francesca D’Ippolito
foto Luciano Paselli
si ringraziano Alessandro Mor, Diana Naldi e tutte le persone che hanno contribuito al lavoro con i loro racconti e le loro esperienze
con il sostegno di Qui e ora Residenza Teatrale, C.U.R.A. Centro Umbro Residenze Artistiche, Centro di Residenza della Toscana (Fondazione Armunia Castiglioncello – Capotrave/Kilowatt Sansepolcro), Centro di Residenza dell’Emilia Romagna (L’Arboreto – Teatro Dimora/La Corte Ospitale)
Info e Prenotazioni
ingresso unico 3 euro
prenotazione consigliata
quieora.organizzazione@gmail.com
tel. 3452185321
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