I Will Survive
Qui e Ora Residenza Teatrale
Drammaturgia Contemporanea
Italiano/ 100 minuti
10.Marzo.2023
Entratico / Sala Agorà
Ore: 21:00
Piazza Giovanni XXIII, 2 Entratico (BG)
Nei videogiochi, fino a qualche decennio fa, avevi tre vite. Tre possibilità per saltare o sparare o girare al momento giusto. Se sbagliavi, servivano altre monete. Oggi il bello dei videogame è che puoi giocare all’infinito e senza andare al bar. Ma la vita, nella sua essenza, è rimasta quella degli anni ottanta: si muore una volta sola. Eppure, con le sue monetine nelle tasche, l’umanità resiste. Combatte, lotta, si dibatte, a volte si lascia vivere, altre viene travolta. E’ un’apocalisse mai catastrofica fino in fondo, un disastro continuo e patinato nonostante i soldi che mancano, i figli adolescenti, la casa che non c’è o costa troppo, il lavoro che consuma, il corpo che va a pezzi e non sai più come tenerlo insieme.
C’è differenza fra vivere e sopravvivere?
un progetto di Qui e Ora Residenza Teatrale
testo Francesca Albanese, Silvia Baldini, Laura Valli
con Francesca Albanese, Silvia Baldini, Laura Valli
regia Marta Dalla Via
supervisione drammaturgica Diego Dalla Via
luci Paolo Tizianel
realizzazione oggetti di scena Marco Amedani
realizzazione costumi Sofia Rime
con il sostegno di Campo Teatrale
I Will Survive
Qui e Ora Residenza Teatrale
Italiano/ 100 minuti
10.Marzo.2023
Entratico / Sala Agorà
Ore: 21:00
Piazza Giovanni XXIII, 2 Entratico (BG)
un progetto di Qui e Ora Residenza Teatrale
testo Francesca Albanese, Silvia Baldini, Laura Valli
con Francesca Albanese, Silvia Baldini, Laura Valli
regia Marta Dalla Via
supervisione drammaturgica Diego Dalla Via
luci Paolo Tizianel
realizzazione oggetti di scena Marco Amedani
realizzazione costumi Sofia Rime
con il sostegno di Campo Teatrale
Nei videogiochi, fino a qualche decennio fa, avevi tre vite. Tre possibilità per saltare o sparare o girare al momento giusto. Se sbagliavi, servivano altre monete. Oggi il bello dei videogame è che puoi giocare all’infinito e senza andare al bar. Ma la vita, nella sua essenza, è rimasta quella degli anni ottanta: si muore una volta sola. Eppure, con le sue monetine nelle tasche, l’umanità resiste. Combatte, lotta, si dibatte, a volte si lascia vivere, altre viene travolta. E’ un’apocalisse mai catastrofica fino in fondo, un disastro continuo e patinato nonostante i soldi che mancano, i figli adolescenti, la casa che non c’è o costa troppo, il lavoro che consuma, il corpo che va a pezzi e non sai più come tenerlo insieme.
C’è differenza fra vivere e sopravvivere?